LA RIUTILIZZAZIONE SOCIALE DEI BENI SEQUESTRATI E CONFISCATI: BUONE POLITICHE E PRATICHE
- Sinodar

- 22 ott
- Tempo di lettura: 3 min

L’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI) ha riconosciuto Bien Restituido come una buona pratica internazionale nel suo rapporto sulla riutilizzazione sociale dei beni sequestrati e confiscati.
Questo riconoscimento valorizza il lavoro portato avanti dall’Argentina, dimostrando che è possibile trasformare i beni del crimine in strumenti di giustizia, inclusione e riparazione collettiva.
Di seguito, la parte del rapporto dedicata all’Argentina.
L’Argentina sta sviluppando progressivamente un modello per il recupero e il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, nonché delle proprietà statali sottoutilizzate. Sebbene il paese non disponga ancora di una legge nazionale specifica che regoli il riutilizzo sociale, negli ultimi anni si è registrato un crescente impulso grazie a iniziative della società civile, riforme istituzionali e progetti pilota. Questi sforzi fanno parte di una strategia più ampia volta a rafforzare la trasparenza, promuovere la reintegrazione e reindirizzare le risorse illecite o inutilizzate al bene pubblico.
Quadro legale e istituzionale.
L’Argentina non dispone ancora di una legge nazionale specifica che autorizzi la riutilizzazione sociale dei beni confiscati. Tuttavia, sono stati compiuti progressi sia da parte delle istituzioni statali sia della società civile.
L’Agenzia di Amministrazione dei Beni dello Stato (AABE), creata nel 2012, è responsabile della gestione dei beni statali, come terreni ed edifici non più utilizzati dalle istituzioni pubbliche. Sebbene l’AABE non sia stata concepita originariamente per amministrare i beni confiscati nei procedimenti penali, ha assunto responsabilità su alcuni beni sottoposti a misure giudiziarie una volta trasferiti allo Stato. In tali casi, l’AABE può assegnare proprietà per uso pubblico o sociale, nell’ambito delle sue competenze di “assegnazione d’uso”.
Lanciata nel 2021, l’iniziativa Bien Restituido è stata creata per promuovere il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, colmando il vuoto lasciato dall’assenza di una politica pubblica specifica. Guidata da Libera (Italia) e da partner locali — come l’Asociación Civil por la Igualdad y la Justicia (ACIJ), la Fundación Multipolar e il Circolo Giuridico di Argentina, sotto l’ombrello di América Latina Alternativa Social (ALAS) — e finanziata dalla Delegazione dell’Unione Europea in Argentina, l’iniziativa mira a promuovere riforme legali, sensibilizzare l’opinione pubblica e rafforzare i legami tra ONG e sistema giudiziario.
Nel dicembre 2022 è stato presentato al Congresso un disegno di legge per consentire la riutilizzazione sociale dei beni confiscati, con sostegno multipartisan. Sebbene considerato un passo avanti significativo, al momento della redazione di questo rapporto la proposta risultava ancora ferma a causa di sfide politiche e legislative più ampie.
L’Argentina partecipa inoltre attivamente a iniziative di cooperazione internazionale. Fa parte degli scambi regionali sul riutilizzo sociale dei beni confiscati nell’ambito del Programma di Cooperazione tra America Latina, Caraibi e Unione Europea sulle Politiche sulle Droghe (COPOLAD III), ed è coinvolta nella Alianza Latinoamericana Startup (ALAS), una rete della società civile sostenuta da Libera. Questa partecipazione favorisce lo scambio di buone pratiche e l’allineamento agli standard internazionali.
Esempi di casi
Bien Restituido ha dimostrato che la riutilizzazione sociale dei beni confiscati può essere realizzata attraverso progetti comunitari di piccola scala.
Panetteria Terzo Tiempo – Rosario: un furgone confiscato alla criminalità organizzata è stato riassegnato alla panetteria cooperativa Terzo Tiempo, che sostiene la reintegrazione di ex detenuti.
Casita Azul – Mar del Plata: un immobile precedentemente utilizzato per la tratta di esseri umani è stato assegnato ad associazioni locali e trasformato in spazio della memoria e centro di sostegno per donne vittime di violenza e tratta.
Cooperativa Tessile San Cayetano – Buenos Aires: lavora con persone in riabilitazione e senza dimora, utilizzando tessuti confiscati per produrre accessori artigianali.
Sala giochi per bambini – Villa 21-24, Buenos Aires: un appartamento confiscato a un narcotrafficante è stato donato alla parrocchia di Don Facundo, sacerdote del movimento dei curas villeros, e trasformato in una sala ludica per bambini.
Inoltre, l’AABE ha riassegnato proprietà statali sottoutilizzate a fini sociali, come nella Villa 31 di Buenos Aires, dove edifici e terreni sono stati destinati ad attività educative e comunitarie.
Osservazioni
L’esperienza argentina riflette le difficoltà di promuovere la riutilizzazione sociale dei beni criminali in assenza di una legislazione vincolante. Tuttavia, Bien Restituido dimostra come la società civile possa svolgere un ruolo guida nello sviluppo di progetti pilota, nella formazione di capacità operative e nella promozione di riforme strutturali.
Accedi al rapporto completo.

Commenti